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Se siete a Torino in veste di Turisti, Vi vorremmo dare alcune informazioni sulla nostra bella città …
Cominciamo …
Torino comune italiano di quasi un milione di abitanti, fu la prima capitale d'Italia all'unificazione nel 1861.
È il quarto comune italiano per popolazione e il terzo complesso economico-produttivo del Paese e costituisce uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, scientifici, gastronomici e culturali d'Italia.
Nel suo territorio sono presenti aree ed edifici inclusi in due beni protetti dall'UNESCO: alcuni palazzi e zone facenti parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte e l'area delle Colline del Po, riserva della biosfera.
Sede nel 1911 dell'Expo, nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, dal 2021 delle ATP Finals e nel 2022 della 66ª edizione dell'Eurovision Song Contest, città natale di alcuni fra i maggiori simboli del Made in Italy nel mondo, tra cui il vermut, i gianduiotti, i grissini e il caffè espresso, Torino è stata il fulcro dell'industria automobilistica italiana, nonché importante centro dell'editoria, del sistema bancario e assicurativo, delle tecnologie dell'informazione, del cinema, dell'enogastronomia, del settore aerospaziale, del disegno industriale, dello sport, della moda e dell'intelligenza artificiale.
Nel 2006 fu insignita del titolo di Capitale mondiale del libro e nel 2015 di Capitale europea dello sport.
La costante crescita d'importanza a livello internazionale ha fatto raggiungere a Torino il rango di città globale, quarta città italiana dopo Milano, Roma e Bologna nella categoria Gamma.
Geografia fisicaTerritorio
Torino chiamata anche la “città dei quattro fiumi” sorge tra pianura e altopiano. Delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po, che attraversa la città da sud verso nord e la Dora Riparia che taglia la città da ovest a est.
Il fiume Po accentua la divisione tra la parte della collina e quella, quasi pianeggiante, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri sul livello del mare; il punto più elevato del territorio comunale è il Colle della Maddalena, a 715 metri sul livello del mare, nei pressi del Faro della Vittoria.
La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine:
Il Monviso, monte dal quale nasce il Po, il Rocciamelone, e i massicci del Gran Paradiso e del Monte Rosa, mentre il Cervino diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana.
Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera, mentre nel 2020 la FAO e l'Arbor Day Foundation hanno conferito alla città di Torino il riconoscimento di Tree City of the World 2019.
Torino e il clima
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Torino appartiene alla fascia Cfa: clima temperato umido delle medie latitudini con estate calda (mediamente i 30 °C sono raggiunti e superati quindici giorni all'anno a Torino e la media di luglio si attesta intorno ai 23 °C)[19].
Dagli anni novanta in poi l'estate torinese ha subito un riscaldamento.
Gli inverni risultano moderatamente freddi, asciutti e spesso soleggiati.
Se si prende in considerazione il periodo di riferimento climatico 1971-2000, la media nivometrica nell'anno idrologico è di 24,5 cm annui.
Il record assoluto di temperatura, 37,1 °C, è stato registrato nella stazione meteorologica di Torino Caselle l'11 agosto 2003, a causa di una pressoché continua persistenza di masse di aria di origine subtropicale.
Gli anni fra il 2000 e il 2010 hanno registrato molte estati decisamente più calde rispetto alla media climatica storica.
Durante la stagione invernale la zona di Torino, così come buona parte del Piemonte occidentale di pianura e meridionale, è interessata dalla formazione del cosiddetto "cuscinetto freddo", a seguito di afflussi di masse d'aria continentali; grazie alla particolare conformazione orografica del catino padano occidentale, detto "cuscinetto" può resistere tenacemente ai venti miti che scorrono a quote medio-alte, come lo scirocco, provocando occasionalmente nevicate denominate "da addolcimento", per via della progressiva risalita termica.
Molto diversa la situazione nelle numerose zone collinari e prealpine, spesso più calde delle pianure di parecchi gradi e quasi sempre prive di ristagni freddi. Prendendo in esame i dati rilevati dall'Ufficio Idrografico del Po (presso Porta Susa), nel periodo 1961-1990, si evince che, in città, la temperatura media annua è stata di 12,3 °C, con la minima, a gennaio, di 0,9 °C.
I periodi più piovosi sono il trimestre da aprile a giugno, e il mese di ottobre; il minimo più accentuato e duraturo delle precipitazioni è situato in inverno, ed è seguito dal minimo secondario di luglio-agosto. Le precipitazioni della tarda estate, che sulla carta sembrano rappresentare un ulteriore minimo secondario, sono molto variabili a seconda degli anni.
I temporali, in media circa venti all'anno, di cui due con grandine, si verificano quasi esclusivamente nei mesi da aprile a ottobre, causando precipitazioni di durata inferiore, ma d'intensità maggiore. Il 1º luglio 1987 caddero 60 mm di pioggia in un'ora.
Il record del luglio 1987 è stato superato il 22 giugno 2021, quando in una sola ora sono caduti tra i 60 e i 70 mm e in tre ore tra gli 87 e i 105 mm.
Infatti a Torino non ha mai piovuto così tanto dal 1928.
Il 13 settembre 2008 l'Osservatorio Meteorologico di Caselle Torinese, 14 km a nord-ovest di Torino, registrò una pioggia temporalesca di 220 mm in sei ore, quantitativo senza precedenti noti nella pianura torinese.
L'ammontare delle precipitazioni annue, 833 mm, si è conservata sostanzialmente immutata dalla metà dell'Ottocento a oggi.
Storia
Città dalla storia bimillenaria, fu fondata probabilmente nei pressi della posizione attuale, attorno al III secolo a.C., dai Taurini, quindi trasformata in colonia romana da Augusto con il nome di Iulia Augusta Taurinorum nel I secolo a.C..
Dopo il dominio ostrogoto, fu capitale di un importante ducato longobardo, per poi passare, dopo essere divenuta capitale di marca carolingia, sotto la signoria nominale dei Savoia nell'XI secolo.
Città dell'omonimo ducato, nel 1563 ne divenne capitale.
Dal 1720 fu capitale del Regno di Sardegna (anche se solo de facto fino alla fusione perfetta del 1847, quando lo divenne anche formalmente), Stato che nel XIX secolo avrebbe portato all'unificazione italiana e che fece di Torino la prima capitale del Regno d'Italia (dal 1861 al 1865).
Torino storia … Età antica
Si hanno scarse notizie, riferite a uno o più villaggi, che sarebbero sorti nell'area dell'attuale città, a partire dal III secolo a.C.; insediamenti riferibili a popolazioni di ceppo celto-Ligure, conosciute con il nome di Taurini, spesso confusi, già in età antica, con i Taurisci, che occupavano anche le vicine valli di Susa e di Lanzo.
Sempre secondo antiche fonti storiche, uno di questi insediamenti, chiamato Taurasia o Taurinia, fu distrutto nel 218 a.C., dal condottiero cartaginese Annibale, dopo una strenua resistenza opposta dai suoi abitanti.
Sui resti del villaggio, gli ufficiali romani di Giulio Cesare, nel 58 a.C., installarono dapprima un presidio militare: Iulia Taurinorum, quindi un vero e proprio castrum, con lo scopo di supportare meglio le guerre galliche.
Nel 28 a.C. il castrum fu eretto a colonia, con il nome di Julia Augusta Taurinorum o, più semplicemente, Augusta Taurinorum. In epoca romana il territorio di Torino era il terminale di un'importante strada romana, la via Gallica. Nel 312 d.C., nei suoi dintorni, ebbe luogo la Battaglia di Torino, per la successione al trono imperiale, tra le truppe di Massenzio e quelle di Costantino I, che ne uscì vincitore.
Età medievale
Per la maggior parte del periodo che intercorre tra il V secolo e il XV secolo Torino non si contraddistinse particolarmente rispetto al contesto dell'Italia nordoccidentale, rimanendo una città di dimensioni piuttosto modeste.
La città subì piuttosto una crescita progressiva che la portò, solo alla fine dell'epoca medievale, a spiccare: la sua importanza politica e culturale venne, infatti, definitivamente sancita con l'assegnazione del titolo di capitale dei territori circostanti e con la fondazione dell'università cittadina.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente Torino passò sotto il controllo dei ostrogoti poi dei Romani Orientali.
Nel 596 la città venne occupata dai Longobardi, divenendo la capitale di un loro importante ducato.
La nomina del Duca di Torino, Agilulfo a re dei Longobardi, aumentò il prestigio della città.
Torino rimase sotto il regno dei longobardi fino alla discesa dei Franchi di Carlo Magno nel 773: il ducato fu convertito in comitato (contea) mantenendo Torino come capitale.
Nell'888 la contea venne assorbita dalla marca di Ivrea e Torino perse il titolo di capitale fino al 940, data della fondazione della Marca di Torino, un ampio territorio che comprendeva gran parte del Piemonte sud-occidentale e la Liguria occidentale.
A capo di questa marca v'era la cosiddetta "dinastia arduinica" che, attraverso il matrimonio tra Adelaide di Susa e Oddone, figlio di Umberto I Biancamano (fondatore della casa Savoia), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda.
La città conobbe un periodo di grande sviluppo economico, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che collegavano l'Italia alla Francia e alla Svizzera.
Con la morte di Adelaide, la marca si sfaldò e Torino si costituì in libero comune, subendo varie dominazioni.
Durante questo periodo, Torino aumentò il suo prestigio religioso, con la costruzione di numerose chiese e l'arrivo di importanti ordini monastici, tra cui i benedettini e i cistercensi.
Nel 1280 Guglielmo VII di Monferrato cedette Torino a Tommaso III di Savoia, sancendo la definitiva appartenenza della città alla famiglia sabauda.
Nel 1295, con l'insediamento al potere del figlio Filippo I, capostipite del ramo-cadetto degli Acaia, la capitale della contea venne spostata a Pinerolo, dove rimase fino alla morte dell'ultimo membro dei Savoia-Acaia, Ludovico di Savoia-Acaia, avvenuta nel 1418.
Il territorio tornò sotto il dominio diretto del ramo principale dei Savoia, nella persona di Amedeo VIII, il quale lo incorporò nel suo stato, il Ducato di Savoia. L'accresciuta importanza di Torino dovuta, fra l'altro, alla presenza dello Studium, istituito nel 1404, portò il duca a eleggere la città sede del Consiglio ducale Cismontano, la sede del governo amministrativo itinerante del ducato.
Torino storia … Età moderna
Il periodo moderno della storia di Torino è caratterizzato da una significativa crescita economica, politica e culturale della città, crescita evidenziata dall'assegnazione del titolo di capitale del Ducato di Savoia, dall'ampliamento della città e dalla costruzione della maggior parte delle regge Sabaude presenti sul suo territorio.
Tuttavia, nello stesso periodo, la città ha affrontato diverse difficoltà, in particolare diverse epidemie di peste e la continua competizione con il vicino Regno di Francia, scaturita in diverse battaglie, assedi e occupazioni da parte di quest'ultimo.
La prima metà del XVI secolo è, per Torino, un'epoca difficile, segnata da due epidemie di peste (nel 1510 e nel 1522) e continue scorrerie da parte degli eserciti di Francesco I e Carlo V: fra il 1536 e il 1559 la città venne occupata e annessa al Regno di Francia.
L'inizio del secolo è anche segnato, però, da un aumento del prestigio religioso grazie alla costruzione del Duomo e l'elevazione, nel 1515, a sede arcivescovile. Nel 1563, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), per disposizione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, la città divenne capitale al posto di Chambéry, e venne dotata di mura moderne e di una cittadella pentagonale. Il secolo si concluse con la terza epidemia di peste, avvenuta nel 1599.
Il XVII secolo fu un periodo complesso e fiorente per la città, che dovette affrontare guerre e malattie ma, al contempo, il progressivo aumento del prestigio e della potenza del ducato si rifletté nella crescita delle dimensioni e della ricchezza della città, la quale registrò due espansioni.
Tra il 1600 e il 1630, Torino e il suo territorio subirono molti episodi bellici di carattere politico o religioso; le guerre tra cattolici e valdesi contribuirono fortemente a destabilizzare l'equilibrio sociale, provocando inevitabili ripercussioni sull'economia locale.
Nel 1620, comunque, Carlo Emanuele I ordinò l'espansione della città verso sud, con la costruzione della cosiddettà "Città Nuova".
Nel 1630 avvenne la quarta epidemia di peste di Torino, la più grave per la città, con circa ottomila morti in meno di un anno e il trasferimento temporaneo della corte a Cherasco.
Un conflitto più severo avvenne, per Torino, nel 1639, nel contesto della guerra civile piemontese: in seguito a una disputa ereditaria, la città fu conquistata dalla fazione dei principisti e, successivamente, assediata dall'esercito francese.
Sia la città che la cittadella subirono danni significativi durante gli scontri.
Nel 1656 avvenne l'ultima epidemia di peste la quale, fortunatamente, colpì solo marginalmente la città. La seconda metà del XVII secolo fu un periodo fiorente per la città: la cosiddetta "Torino barocca" vide un secondo ampliamento (1673, verso est) e la costruzione di diversi edifici, civili e religiosi, anche con grosse committenze.
La richiesta di manodopera richiamò in città molte persone, portando la popolazione della città dai 36.649 abitanti del 1631 a 43.866 del 1702.
Nel 1706 Torino subì l'assedio da parte delle truppe franco-spagnole nell'ambito della guerra di successione spagnola.
La città e l'esercito sabaudo resistettero per centodiciassette giorni e respinsero così la violenta controffensiva francese.
Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi, in cambio della Sicilia, di Sardegna. In entrambi i casi tuttavia i due regni rimasero separati dal Ducato di Savoia, e quindi da Torino, trovandosi solamente in unione personale sotto il Casato dei Savoia.
La parentesi siciliana durò effettivamente molto poco (sette anni), mentre l'unione con la Sardegna rimase tale fino al 1847, allorché Carlo Alberto di Savoia concesse la cosiddetta Fusione perfetta fra i suoi domini e quindi Torino, anche formalmente, divenne la città capitale del Regno di Sardegna, anche se di fatto tutte le decisioni più importanti venivano già prese a Torino, anche per quanto riguardava la Sardegna.
Torino storia … Età contemporanea
Il 26 giugno 1800 Torino ebbe una breve visita del vincitore della seconda campagna d'Italia, Napoleone Bonaparte, e poco dopo iniziarono i preparativi per l'annessione del Piemonte alla Francia.
S'insediò a Torino il generale Dupont, Ministro straordinario francese per il Piemonte, che nominò una Commissione di governo composta da sette membri, sostituita poi il 4 agosto dal successore di Dupont, il generale Jourdan.
Il 19 aprile 1801 Jourdan soppresse tutte le istituzioni governative e divenne Amministratore generale del Piemonte, assistito da un Consiglio di sei membri piemontesi e infine, dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele IV di Savoia, il 21 settembre 1802 i sei dipartimenti in cui era stato diviso il Piemonte (Torino apparteneva al dipartimento del Po e inoltre a essa faceva capo uno dei tre circondari in cui era diviso il dipartimento stesso) furono raggruppati in una regione francese denominata Au delà des Alpes,[34] della quale Torino divenne il capoluogo e tale rimase fino alla Restaurazione. Durante l'occupazione francese, diverse opere d'arte presero la via della Francia a causa delle spoliazioni napoleoniche. Secondo il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936 delle 66 opere d'arte provenienti da Torino e inviate in Francia nel 1799, solo 46 fecero ritorno in Italia dopo il Congresso di Vienna.
Il Congresso di Vienna e la Restaurazione diedero al Piemonte il territorio della Liguria (precedentemente repubbliche marinare di Genova e Noli) gettando così, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà in poco più di cinquant'anni all'Unità d'Italia.
Torino fu la prima capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865, dopodiché la capitale divenne Firenze e, dal 1871, Roma.
La fine del XIX secolo e l'inizio del novecento videro Torino svilupparsi come città industriale: nel 1899 Giovanni Agnelli, insieme ad altri soci, vi fondò la FIAT, nel 1906 Vincenzo Lancia la fabbrica automobilistica che portava il suo nome, e insieme a esse sorsero numerose altre realtà produttive.
Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962
L'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale (1915-18) segnò pesantemente la popolazione. Nel 1919-20 si acuirono i conflitti sociali (il cosiddetto Biennio rosso), sulla spinta di un forte aumento dei prezzi.
Molte fabbriche, in primis la FIAT, vennero occupate dagli operai che continuarono in alcuni casi la produzione autonomamente. Nel 1922, con la marcia su Roma, il fascismo conquistò il potere.
Questo periodo venne segnato da numerose aggressioni squadriste nei confronti degli oppositori. In città la più nota è conosciuta come la strage di Torino: ebbe inizio il 18 dicembre 1922 (da cui l'omonima piazza) e causò la morte di 11 antifascisti e l'incendio della Camera del Lavoro della città, a opera dei fascisti guidati da Piero Brandimarte.
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Torino, fondamentale polo industriale, venne ripetutamente bombardata dagli Alleati: il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940, gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943).
Nel 1943 ebbe inizio a Torino l'ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutta l'Italia settentrionale e segnò la ripresa del movimento antifascista.
Dopo l'8 settembre Torino venne occupata dalle truppe naziste e repubblichine che si macchiarono di numerosi eccidi, come quello del Pian del Lot, esecuzioni e deportazioni.
Furono altresì attive in città le formazioni partigiane dei Gruppi (GAP) e delle Squadre di azione patriottica (SAP). Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale, che aveva la propria sede regionale presso la conceria Fiorio, proclamò l'ordine di insurrezione generale e con esso i Partigiani presero il controllo della città ponendo fine all'occupazione nazifascista[.
Alcuni giorni dopo, il 3 maggio 1945, giunsero anche le prime truppe alleate.
Nonostante fosse l'antica capitale sabauda, al referendum istituzionale del 1946 nel comune di Torino ben il 61,4% (252.001 elettori) votò per la Repubblica e solo il 38,5% (158.368) votò per il mantenimento della monarchia.
Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell'Italia, tanto che riuscì ad attirare centinaia di migliaia di emigranti dal Sud dell'Italia e dal Veneto per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici (circa mezzo milione nel ventennio 1951-1971).
Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che il sindaco Diego Novelli definì Torino "la terza città meridionale d'Italia per popolazione dopo Napoli e Palermo".
Sul finire degli anni '80 cominciò un'importante opera di restauro del centro storico, in ragione della graduale conversione della città da polo industriale a polo culturale e turistico.